Baia Domizia è una località balneare italiana, situata in Campania, ubicata lungo il litorale domizio, in provincia di Caserta, è frazione sia del comune di Sessa Aurunca che del comune di Cellole, ai confini con il Lazio, dal quale è separata dal fiume Garigliano.
Il suo nome deriva dalla sua posizione geografica, la cittadina è stata infatti fondata vicino la baia del golfo di Gaeta ed è situata sul litorale domizio che denomina il tratto di costa che da Torregaveta arriva a Baia Domizia, tangendo l'attuale Via Domiziana (Strada Statale SS7 quater ANAS).
La località è inserita in un'area di grande interesse naturalistico. Gli ultimi 4 km del litorale della località sono compresi nel Parco Regionale di Roccamonfina-Foce del Garigliano.
La parte alle spalle del litorale sabbioso è delimitata da un lungo susseguirsi di dune che, verso l'interno, lasciano il posto alla pineta. All'interno di quest'area è già presente una rete di sentieri che permette di visitarne tutti gli ambienti. La sabbia come la spiaggia è di origine vulcanica, nata dal vicino e inattivo vulcano di Roccamonfina, e la vegetazione è costituita dalla macchia mediterranea e soprattutto dalla massiccia presenza di alberi di pino.
La pineta è in gran parte antropica, fu infatti piantata durante le varie bonifiche dell'area che fu paludosa, e che a tratti è quasi priva di sottobosco. Laddove le condizioni ecologiche lo consentono, lascia il posto alla macchia alta ed infine alla lecceta. Verso il mare domina la macchia mediterranea, ancora intatta su oltre 6 km del litorale. Nella zona vegetano la Romulea rollii il cosiddetto "zafferanetto di Rolli", le orchidacee, con una decina di specie, soprattutto di Ophrys, prospera il candido e robusto Pancratium Maritimum (il giglio di mare).
La vegetazione è arricchita dalla presenza delle piante pioniere cresciute sulle dune a ridosso delle spiagge.
Originariamente Baia Domizia era una frazione compresa interamente nel comune di Sessa Aurunca. Nel lontano 1975 il comune di Cellole, anch'essa precedentemente frazione di Sessa Aurunca, ottenne l'autonomia amministrativa. Il territorio della località fu quindi diviso tra i due comuni: le parti a Sud e ad Est (Baia Domizia Sud, Baia Murena e Baia Felice) furono assegnate a Cellole, mentre la zona del centro e la parte Nord rimasero sotto l'amministrazione di Sessa Aurunca.
Per la sua posizione geografica è stata definita la "Porta del Sud" per essere la prima località della Campania che si incontra arrivando dal Lazio
Molti artisti, pittori e scultori frequentarono la località; ad esempio a Baia Domizia trascorreva le sue vacanze l'artista futurista Sante Monachesi.
Qui, nel settembre del 1967 l'artista si rinchiuse per alcuni giorni in un grande cubo nero (in segno di lutto) costruito con tralicci in legno e stoffa che sistemò nella piazza centrale per attuare una sua personale protesta contro la repressione sovietica della primavera di Praga. La cosa ebbe grande eco sia in Italia che a livello internazionale. Rinchiuso nel cubo, oltre a dipingere, scrisse la terza parte del manifesto del movimento artistico del quale fu fondatore, il cosiddetto movimento agrà
La località fu frequentata tra gli altri anche da alcuni tra gli artisti e personaggi più in vista dell'epoca, tra cui Michelangelo Antonioni, John Lennon, Peppino De Filippo, Antonio De Curtis in arte Totò, Patty Pravo, il principe Karim Aga Khan IV, Lucio Dalla, Tony Tammaro, Umberto Bindi e più recentemente la showgirl Barbara d'Urso e dal calciatore italiano Lorenzo Insigne.
Tra le altre personalità amanti del luogo ricordiamo lo scrittore e giornalista Mario Pomilio che ad esso dedicò alcune sue poesie, il giurista Giuseppe Abbamonte, che ne è stato per oltre 30 anni un innamorato frequentatore, il presidente del parlamento europeo David Sassoli, e Giuseppe Longato, amante dell'arte e del bello che fece arricchire dallo scultore Pino Castagna con delle sue opere in ceramica alcuni dei grandi alberghi
Nel 1986 la settima tappa del Giro d'Italia, partita da Potenza, si concluse a Baia Domizia con la vittoria di Guido Bontempi. Tuttavia l'evento, purtroppo, non portò i benefici sperati per le attività turistiche e commerciali della zona, in quanto quel giorno la tappa non fu nemmeno trasmessa in diretta TV a causa di un concomitante sciopero del personale radiotelevisivo, il che di fatto vanificò l'enorme battage pubblicitario promosso per l'occasione. Essendo tuttavia il viale centrale sul quale era stato allestito l'arrivo (in Viale degli Oleandri, all'altezza del "centro sociale") curvilineo e troppo stretto per poter permettere agevolmente la volata finale, si verificò, qualche centinaio di metri prima della dirittura d'arrivo, una caduta che coinvolse numerosi corridori.
Nel 1998 anche la Tirreno-Adriatico fece tappa a Baia Domizia. La frazione, partita da Sorrento e si concluse con la vittoria di Erik Zabel.
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